Eiaculazione femminile e squirting, tutto quello che c’è da sapere

Approvato dagli specialisti

Un crescente interesse circonda l’eiaculazione femminile, anche (erroneamente) definita ‘squirting’, sia perché è uno dei temi più cercati dalle donne nei siti porno, sia perché è un fenomeno relativamente raro e associato a grande piacere ma che suscita, nelle donne e negli uomini, reazioni contrastanti.

Proviamo a chiarirci le idee non senza aver fatto una necessaria premessa: si tratta di un argomento su cui mancano molte informazioni e dati provenienti dalla ricerca strutturata. Molti degli studi fatti hanno preso in considerazione un campione di donne troppo esiguo per poter considerare i risultati che se ne traggono realmente validi e universali. Di conseguenza, non c’è consenso tra gli studiosi sulla natura dello squirting e dell’eiaculazione femminile.

Considera dunque che tutti gli argomenti che ti andiamo ad illustrare sono tuttora dibattuti e assolutamente non sostenuti da sufficienti evidenze medico scientifiche.

Un’infarinatura di storia

L’eiaculazione femminile era conosciuta nell’Asia antica ed è menzionata in numerosi testi taoisti a partire dal IV secolo e, insieme alla zona CUV, comunemente nota come punto G, era ben nota anche in India, tanto da essere descritta in dettaglio in molti testi della tradizione sanscrita dedicati all’amore (il più famoso dei quali è il Kamasutra) mentre nella cultura occidentale la sua nozione è ancora più antica, essendo forse già citata da Aristotele nel III secolo a.C. e poi da Galeno.
Poi, per lungo tempo, se ne sono perse le tracce. O quanto meno si sono diradate.

È l’olandese Regnier de Graaf a individuare nella seconda metà del ‘600 quella che veniva definita come la prostata femminile, ovvero un insieme di ghiandole a cui, circa due secoli dopo, Alexander Skene attribuì il suo nome, e la funzione di produrre un liquido atto a lubrificare i genitali femminili e ad aumentare il desiderio sessuale nella donna.

Eiaculazione, squirting e incontinenza coitale

Si tratta di tre fenomeni distinti che ti andiamo subito ad illustrare.

Per l’eiaculazione, tutto parte dalle ghiandole di Skene, considerate l’omologo femminile della prostata e situate ai lati dell’uretra. Queste ghiandole, quando la donna si eccita, producono un liquido destinato a lubrificare la vagina e sarebbe proprio questo liquido ad essere secreto poco prima o in concomitanza dell’orgasmo, attraverso i dotti parauretrali. In questo caso dunque, la quantità di liquido che la donna espelle è relativamente piccola (può arrivare al contenuto di una tazzina da caffè) e la sua composizione include proteine ed enzimi.

Diverso il discorso per lo squirting, dove la quantità di liquido emesso è decisamente superiore (può arrivare a quasi un litro). Non solo, questo liquido fuoriesce dall’uretra (e non dai dotti parauretrali), dunque deriva dalla vescica e contiene tracce di urina, in percentuale variabile a seconda di quanto tempo è passato da quando la donna ha urinato prima di provare lo squirting. Lo squirting seguirebbe un’intensa stimolazione della parete frontale della vagina, ovvero della zona erogena CUV e può avvenire prima o durante un orgasmo. Dunque squirting non è sinonimo di orgasmo.

E arriviamo così all’incontinenza coitale che sarebbe un altro fenomeno ancora, ovvero l’involontaria perdita di urina durante un rapporto sessuale. Si tratta in questo caso di un fenomeno legato a problematiche mediche (come per esempio un pavimento pelvico debole, dovuto ad esempio ad un post-intervento chirurgico, al post-partum, ad uno scarso allenamento sempre più necessario con l’avanzare dell’età) e si manifesta durante la penetrazione o l’orgasmo.

L’unica cosa che accomuna questi tre episodi? Si tratta in ogni caso di fenomeni involontari.

Perché le donne eiaculano?

È una domanda alla quale, ad oggi, non sappiamo dare una risposta. Certamente è lampante la differenza con l’eiaculazione maschile, che ha uno scopo procreativo. Questa funzione manca completamente nell’eiaculazione femminile che sembrerebbe essere piuttosto un effetto “collaterale” dell’eccitazione.

Tutte le donne eiaculano?

Certamente no. Sia per l’eiaculazione femminile che per lo squirting si tratta di fenomeni che, con i dati che abbiamo al momento, sembrano interessare una minoranza di donne. Ma, come dicevamo, gli esperimenti svolti hanno interessato gruppi di donne troppo esigui per poter rappresentare anche una vaga approssimazione della popolazione femminile.

Si può decidere di provare lo squirting?

No, si tratta sempre di fenomeni involontari. Certamente, lo squirting viene associato a un’intensa stimolazione della parete frontale della vagina, dove si trova la zona erogena CUV, ovvero quello che comunemente chiamiamo punto G.
Quindi, un buon punto di partenza, è cominciare a stimolarsi con le dita o, meglio ancora, con un oggetto erotico, come un vibratore. La stimolazione infatti deve essere molto energica e protratta. Questo ovviamente non è una garanzia di riuscire nell’intento, ma è semplicemente un punto di partenza. Senza dimenticare che non tutte le donne amano questo tipo di stimolazione e, soprattutto, non in tutte genera lo stesso tipo di risposta.

Cosa accade nel porno?

Poiché quello dello squirting è un fenomeno ritenuto, dagli studiosi, relativamente raro, è probabile che quello che si vede nel porno sia qualcosa di molto poco realistico e che venga utilizzata l’urina per mostrare qualcosa che, erroneamente, viene considerata sinonimo di grande eccitazione e godimento. Come se la presenza di grande quantità di liquido, per analogia con il mondo maschile, fosse sinonimo di piacere estremo. Due aspetti invece che non hanno a che fare l’uno con l’altro, anche nel mondo maschile.

Come si sente la donna?

Come spesso accade nel sesso, non esiste un atteggimaneto univoco nei confronti dello squirting. Ci sono donne che ne vanno alla ricerca, magari proprio perché l’hanno visto nei film porno e pensano che a questo fenomeno sia legato un intenso piacere e donne che invece si vergognano di quella che può venire percepito come una mancanza di controllo. Alcune donne poi lo confondono con l’urina.

Ugualmente vario l’atteggiamento degli uomini: c’è chi si sente fiero di una compagna che prova lo squirting, magari pensando di essere all’origine di questo fenomeno, e chi rimane un po’ perplesso.

Conclusione

L’importante, come sempre, è essere consapevoli di quello che sta avvenendo. Distinguere tra eiaculazione femminile, squirting e incontinenza coitale e capire che qualsiasi fenomeno associato al sesso, a meno che non si tratti di qualcosa che richiede attenzione medica, è legittimo. Ovvero che non c’è nulla di sbagliato nel provare lo squirting e tantomeno se invece si vorrebbe provarlo e non arriva.

Rimane sempre valida l’indicazione di mantenere un approccio positivo, giocoso e curioso verso la sessualità e il piacere. Solamente un atteggiamento di questo tipo consente di esplorare il nostro corpo e il modo in cui funzioniamo, anche quando questo funzionamento riguarda qualcosa che può creare imbarazzo o che non sappiamo quanto potrà darci piacere. Mantenere alto il livello di aspettativa e prestazionalità, non solo rende la sessualità meccanicistica ma ci sottrae la possibilità di divertimento e di scoperta, due aspetti fondamentali quando parliamo di sessualità, affettività e piacere!

Questo articolo è stato realizzato con il contributo della dott.ssa Valentina Cosmi, psicoterapeuta e sessuologa, esperta in educazione sessuale.

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